Per quanto questo sia il periodo della Risurrezione, dei
bambini battezzati e dell’arrivo della Primavera, parliamoci chiaro, il
rinnovamento e la rinascita, nelle nostre belle colline stenta ad arrivare. La crisi si è fermata ad Ascoli, prospera
e dimora e non accenna a voler andare via. La chiusura delle fabbriche ha
creato un buco occupazionale terrificante, tutti quei ragazzi che negli anni
passati, finito il liceo volevano solo un posto di lavoro senza proseguire gli
studi si sono trovati con le mani in mano. Le fabbriche chiudono e i ragazzi
sono senza lavoro. Giovani senza lavoro e
i “Grandi” i figli degli anni ’60 del baby boom, chiosano ,[dai loro comodi
posto-fisso-tempo indeterminato (possibilmente statale) ] “I RAGAZZI DEVONO INVENTARSI UN LAVORO”.
CAZZATA.
Il lavoro non si
inventa si impara, ma per pietà i ragazzi ascolani ci hanno provato in
tutti i modi a inventarsi e re-inventarsi. Ci hanno provato a sfoderare una encroyable capacità imprenditoriale, ne è testimonianza l’apertura
di bar e locali un in fila all’altro in centro e in periferia grazie alle
liberalizzazioni selvagge. Ma purtroppo non ci sono stati i risultati sperati e
la ricrescita economica.
Una frase che mi torna spesso in mente nel momento in cui mi
offrono qualcosa “gratis senza impegno”
è “Se
non paghi il prodotto sei tu”. Se una
cosa è troppo semplice da ottenere c’è sempre puzza di bruciato. In
generale lo Stato ha piacere che TUTTI siano in grado di aprire un’attività
commerciale in maniera “facile”[1] e dove si vuole, più negozi aperti sono più
partite IVA aperte, sono tasse più alte applicate agli esercizi, sono insomma
un continuo giro di soldi che rimpingua le casse dello Stato e che svuota le
casse dei commercianti. Se l’apertura di molti esercizi di ristorazione è
auspicabile in grandi città dove il traffico di persone è molto alto; le stesse
aperture risultano ridicole in città come la nostra che non ha il giro di
persone con soldi da spendere in tasca. Insomma per quanto i giovani possano
cercare di “inventarsi” un lavoro devono comunque scontrarsi con una realtà di
profonda depressione economica e psicologica. Disastro. Zero incassi (il caffè
sempre 0.90 centesimi costa..e per arrivare a fare giornata dovresti slogarti
il braccio a mettere il manipolo ) e molte tasse.
“Inventatevi il vostro lavoro” è una BALLA. UNA BALLA, una cazzata, un palliativo,
una cosa che riempie la bocca e che non le tasche. Il lavoro una persona può inventarselo ma se
nessuno lo paga, vale a nulla il suo impegno.
“Diventate imprenditori
di voi stessi!” è una bella esortazione, ma ci vogliono i giusti esempi e noi
di giusti esempi ne abbiamo pochi. I tempi di Costantino Rozzi[2] sono passati,
non ci sono più persone che uniscono il PROPRIO INTERESSE all’interesse della
collettività. Nella società individualista e cinica si pensa al proprio
tornaconto e all’eliminazione sistematica dell’avversario, un modus vivendi che
si concretizza nel motto latino “mors tua
vita mea”. Oggi non si riesce a
guardare al di là del proprio naso, le occasioni sfuggono, e non si riesce a
vendere. Non pizze e pizzette ma il nostro territorio. Fa storcere il naso leggere un articolo apparso
su “IL-magazine del sole24ore” e sapere che la regione Marche non ha stanziato
nemmeno un fondo per la realizzazione di un reality show. Questo reality conprotagoniste modelle cinesi e asiatiche è stato ambientato nell’entroterra
marchigiano, le ragazze hanno vendemmiato nei nostri vigneti, fatto il pane e i
prodotti tipici, e il tutto è stato
trasmesso nella tv cinese. E la regione Marche? Se n’è fottuta. La Cina è
Vicina, è il maggior IMPORTATORE, del lusso made in Italy ma la miopia dei
nostri amministratori si è fatta sfuggire una ghiotta opportunità di farsi una
pubblicità immensa. Prima di essere noi giovani imprenditori di noi stessi, sarebbero i “grandi”
a dover essere i primi “imprenditori della nostra terra” . I viaggi in
Russia saranno anche utili, ma ricordiamo che la Russia è un paese in CRISI
fortissima, da molto più tempo quanto lo siamo noi, e se non si investono risorse
nelle nuove economie, nei leoni d’oriente, ma si guarda alla Perestroika
vecchia di 30anni non riusciremo dalla Crisi nemmeno giocando la carta del
turismo.
Ascoli è una città in vendita, giri per il centro città e ovunque ci sono cartelli con su scritto AFFITASI/VENDESI, Ascoli è in saldo tutti vendono tutto a prezzi stracciati ma nessuno compra. Quello che è sempre stato il "Capitale sicuro" è diventata una zavorra che genera perdita. Ascoli si SVENDE ma non riesce a vendersi. Non sa valorizzarsi e non sa attrarre.
Ascoli è una città in vendita, giri per il centro città e ovunque ci sono cartelli con su scritto AFFITASI/VENDESI, Ascoli è in saldo tutti vendono tutto a prezzi stracciati ma nessuno compra. Quello che è sempre stato il "Capitale sicuro" è diventata una zavorra che genera perdita. Ascoli si SVENDE ma non riesce a vendersi. Non sa valorizzarsi e non sa attrarre.
Non voglio gettare accuse
verso uno o altro voglio descrivere la realtà. Mai i ragazzi ascolano
sono stati così colti, laureati e preparati, mai abbiamo avuto una così grande
capacità di comunicare (mi riferisco ad internet), mai c’è stato un così grande
fermento di energie, ragazzi che suonano cantano incidono, girano organizzano
serate, ma passano quasi sempre sotto silenzio e troppo valorizzati. Gli
ascolani non sono i romagnoli maestri dell’accoglienza, e purtroppo non sono
nemmeno come i milanesi professionisti dell’auto esaltazione. Sono (siamo)
gretti invidiosi e paurosi, che il successo dell’altro ci possa dare un
di-meno, possa toglierci qualcosa invece di darci qualcosa di più. La nostra
crisi del territorio è TOTALE perché coinvolge spirito corpo e portafoglio.
Riusciremo a venirne fuori?.
[1] So che la trafila burocratica è lunga e impervia per chi
vuole aprire una nuova attività. Ma non è
neanche complicato come un tempo.
Inoltre si può aprire dovunque senza rispettare quelle che prima erano
le distanze e il numero massimo di attività imposte.
[2] Articolo apparso sul “IL- maschile del sole24ore”
[3] Articolo apparso su “IL- il maschile del sole 24ore”