martedì 10 dicembre 2013

Il labirinto di Ascoli.




La viabilità di Ascoli, diciamocela chiaramente, è sempre stato un gran casino. Sensi unici, sensi vietati, parcheggi che ti fanno davvero esclamare che il tempo è prezioso, e vale 1,60 all’ora.  A complicare di più il mio delicato rapporto con freno e frizione e marce quest’anno ci si mettono anche i lavori in corso. Generalmente non mi immischio nelle ruette di AP con la macchina. Badate bene non per imbranataggine, ma perché  il sanpietrino dissestato è il maggior nemico delle sospensioni delle macchine  (sospensioni già messe a dura prova dai dossi birichini che ci allietano oramai da  qualche anno) . No quest’anno oltre ai sensi unici automobilistici ci sono anche i sensi vietati pedonali. Non so voi ma io quest’estate mentre munita di sandaletti mi avvicinavo alle poste tutto ad un tratto mi sono ritrovata con i piedi insabbiati causa lavori in corso. Ma era solo l’inizio dei miei guai. Da lì in poi infatti la strada per il bancomat era un’incognita. Davanti a me tre strade transennate e tre opportunità, da una parte arrivi in tipografia e non alle poste, se prendi un’altra strada arrivi alla cassa di risparmio ma non al bancomat e  se sbagli il terzo tentativo sconti la penalità aiutando i muratori a impastare il cemento.


Quando le cose sembravano finalmente  appianate ecco che spuntano nuovi cantieri + disagio frane.  Non posso girare per Corso Mazzini che è chiusa e sono così imbranata che non riesco a districarmi per  le vie dietro la ragioneria (sensi unici infami) accendo il Tom Tom, che dopo due minuti mi manda a quel paese con un “questa strada non s’ha da fare ne oggi ne mai” , prendo la circonvallazione che, piena di frane mi fa tardare di mezz’ora.  Il ponte di Santa Chiara è chiuso per cui  di nuovo si riparte dal via con parolacce e improperi. 

Non è che non ci siano vie alternative, è che uno non si ricorda mai quali sono allora, sono indecisa come trovare la strada?  Briciole di pane come pollicino? Un filo di lana come Arianna? Non lo so, strano però che le strade siano tutte infinite e portano sempre tutte ai centri commerciali. 

domenica 3 novembre 2013

Sematary Runner.



E così un altro novembre è cominciato, facciamo i conti con un clima (ancora) clemente e buona lì. Novembre. Ottobre infame se ne è andato con la sua ultima carnevalata, l’ultima autorizzazione mondana  per sfoggiare qualche mise protosexy. Dai che ci siamo arriva novembre e basta con le mascherate!


Devo dire che l’attività pre-cimiteresca è stata caratterizzata dal  correre vorticoso per abbattere le vecchie all’acchiappo del crisantemo meno appassito. Poi di corsa al cimitero per, pulire la tomba, smacchiarla con la varichina, togliere la zozzuria dalle foto, mettere i fiori il meglio che si poteva.
Il momento più bello di questo ponte è stato notare come nelle bancarelle dei cinesi ci fossero i lumini con l’immaginetta di Papa Francesco. Che Meraviglia. 

Infine una roba SUPER TRASH che vi seppellirà (ahhaha) è che ho trovato questo sito su tumblr (per chi non lo sapesse tumblr è la discarica nerd-chic di qualsiasi cosa) http://selfiesatfunerals.tumblr.com/   dove vengono raggruppati tutti gli autoscatti che i ragazzini americani e non si fanno ai funerali.
Se tutto va bene, ai Maya si è inceppata l’astronave e vengono il 21 dicembre di quest’anno…


 



venerdì 1 novembre 2013

L’universo del Fandom Disperato.





Tutte noi lo abbiamo avuto e ci siamo passate. Tutte noi dai 12 ai 16 anni abbiamo avuto una passione irrefrenabile per un attore/ cantante /boyband. Fa parte della crescita. E anche qui si vedeva la differenza tra maschi e femmine  Da ragazzine avevamo due canali principali di fruizione giovani divi: Il Cioè e Top Girl o simili. I ragazzi invece avevano playboy.  Ora i tempi sono cambiate e la linea Maginot  tra maschi e femmine si è allargato ancora di più. Se prima l’attore che ti piaceva aveva i titolo di “il mio cantante preferito” ora diventa “IL MIO IDOLO/I MIEI IDOLI” (io me li immagino camerette con  altari e  vitelli d’oro sopra). Non solo, le fan, che prima avevano come unica valvola di sfogo scrivere i loro tormenti alla posta  del cuore di CIOè ora fanno di tutto per far sentire il loro idolo amato e quindi si uniscono per farlo diventare  trending topic su twitter (ma un bonifico paypal non farebbe meglio?). Detto ciò fin qui tutto bene. Se non fosse che queste fangirl si sono inventate la DEONTOLOGIA DELLA FAN PERFETTA! Se vuoi bene al tuo idolo devi rispettare la sua vita e la sua felicità. Es: ti piacciono gli one direction? Non devi averne uno preferito ma devi amarli tutti. Ti piace un attore e si fidanza? Non puoi dire “Mortacci di questa cretina che se lo è pigliato” NO! Devi essere contenta che sia felice.
Qualcuna offende il tuo idolo? Morte  e insulti sul social network finchè non si rendi conto che hai sbagliato.
Gli uomini sono superiori a  noi in questo livello. Avete mai sentito un uomo dire “Megan Fox è il mio idolo guai a chi me la tocca?” Ma quando mai. Se uno dice “Megan Fox…CHE ZOZZA!” Sotto avrà una pletora di commenti  “hai ragione zio! È proprio zozza!”. 

(nella foto osservate Megan Fox ornitologa che studia la migrazione degli uccelli)

Gli uomini sono superiori, non nascondono gli ormoni, se seguono una è perché è figa e risveglia i loro bassi istinti (che verranno espletati con l’aiuto del rotolone scottex per finire giù nello sciaquone), noi invece se ci piace un attore, tiriamo in ballo amore incondizionato, amore platonico e MATRIMONIO!
Per piacere non facciamoci del male, e ritorniamo agli anni d Woodstock: se vedete il vostro idolo tirategli le vostre mutandine con sopra il vostro numero di telefono.  E ricordatevi sempre che quando vedete dal vivo i vostri idoli spesso non sono mai come pensate che siano....


venerdì 27 settembre 2013

VerodiAsscoli presenta: TripAdvero. RECENSIONE APERITIVI.

Ciao Amici!

oggi è venerdì e apriamo quindi con una ganza rubrica del venerdì! Nuova nuova e tanto attesa! Che rubrica è? La rubrica della recensione aperitivo! Of course! dato che siamo tutti squattrinati e che andare a cena fuori costa troppo, sfinirsi con patatine e noccioline è diventato lo sport comunale per eccellenza (vogliamo che alle prossime olimpiadi ci sia la gara di ingurgito spritz e patatine come disciplina sportiva) ecco che La Vero si sacrifica PER VOI e vi introduce agli aperitivi dei bar ascolani. Siete pronti? BECCATEVI LA PRIMA RECE!



BAR LORI

E' situato in Corso Mazzini davanti alla Farmacia Centrale 10 mt dopo le logge di San Francesco. A conduzione familiare all'interno è molto piccolo, ma fuori, grazie ad un bel gazebo ci si può sedere in tranquillità per bere in santa pace lo spritz del venerdì. Il servizio è super veloce, il locale pulito e accogliente, e l'aperitivo niente male! Il menù solito è patatine + pistacchi (!!!!!MYLOVE!!!)+ Stuzzichini standard assortiti.
Lo spritz lo fanno bene, (il classico aperol più prosecco) a volte più leggere a volte alcolico al punto giusto da farti dimenticare gli affanni. Il prezzo è Standard: 3 euro lo spritz e 2.50 il cordino (metto questi due riferimenti per alcolico e analcolico) e quindi è Vero approved!!!!!
ATTENZIONE PERò!! L'aperitivo è consigliabile prenderlo al pomeriggio perché al mattino può capitare che non abbiano le tartine pronte! Quindi andate dalle 18 in poi!

domenica 31 marzo 2013

in coda per la Resurrezione





Per quanto questo sia il periodo della Risurrezione, dei bambini battezzati e dell’arrivo della Primavera, parliamoci chiaro, il rinnovamento e la rinascita, nelle nostre belle colline stenta ad arrivare. La crisi si è fermata ad Ascoli, prospera e dimora e non accenna a voler andare via. La chiusura delle fabbriche ha creato un buco occupazionale terrificante, tutti quei ragazzi che negli anni passati, finito il liceo volevano solo un posto di lavoro senza proseguire gli studi si sono trovati con le mani in mano. Le fabbriche chiudono e i ragazzi sono senza lavoro.  Giovani senza lavoro e i “Grandi” i figli degli anni ’60 del baby boom, chiosano ,[dai loro comodi posto-fisso-tempo indeterminato (possibilmente statale) ] “I RAGAZZI DEVONO INVENTARSI UN LAVORO”.  

CAZZATA.

Il lavoro non si inventa si impara, ma per pietà i ragazzi ascolani ci hanno provato in tutti i modi a inventarsi e re-inventarsi. Ci hanno provato  a sfoderare una encroyable capacità imprenditoriale, ne è testimonianza l’apertura di bar e locali un in fila all’altro in centro e in periferia grazie alle liberalizzazioni selvagge. Ma purtroppo non ci sono stati i risultati sperati e la ricrescita economica.
Una frase che mi torna spesso in mente nel momento in cui mi offrono qualcosa “gratis senza impegno è “Se non paghi il prodotto sei tu”. Se una cosa è troppo semplice da ottenere c’è sempre puzza di bruciato. In generale lo Stato ha piacere che TUTTI siano in grado di aprire un’attività commerciale in maniera “facile”[1] e dove si vuole, più negozi aperti sono più partite IVA aperte, sono tasse più alte applicate agli esercizi, sono insomma un continuo giro di soldi che rimpingua le casse dello Stato e che svuota le casse dei commercianti. Se l’apertura di molti esercizi di ristorazione è auspicabile in grandi città dove il traffico di persone è molto alto; le stesse aperture risultano ridicole in città come la nostra che non ha il giro di persone con soldi da spendere in tasca. Insomma per quanto i giovani possano cercare di “inventarsi” un lavoro devono comunque scontrarsi con una realtà di profonda depressione economica e psicologica. Disastro. Zero incassi (il caffè sempre 0.90 centesimi costa..e per arrivare a fare giornata dovresti slogarti il braccio a mettere il manipolo ) e molte tasse.


“Inventatevi il vostro lavoro” è una BALLA. UNA BALLA, una cazzata, un palliativo, una cosa che riempie la bocca e che non le tasche.  Il lavoro una persona può inventarselo ma se nessuno lo paga, vale a nulla il suo impegno.
Diventate imprenditori di voi stessi!” è una bella esortazione, ma ci vogliono i giusti esempi e noi di giusti esempi ne abbiamo pochi.  I tempi di Costantino Rozzi[2] sono passati, non ci sono più persone che uniscono il PROPRIO INTERESSE all’interesse della collettività. Nella società individualista e cinica si pensa al proprio tornaconto e all’eliminazione sistematica dell’avversario, un modus vivendi che si concretizza nel motto latino “mors tua vita mea”.  Oggi non si riesce a guardare al di là del proprio naso, le occasioni sfuggono, e non si riesce a vendere. Non pizze e pizzette ma il nostro territorio.  Fa storcere il naso leggere un articolo apparso su “IL-magazine del sole24ore” e sapere che la regione Marche non ha stanziato nemmeno un fondo per la realizzazione di un reality show. Questo reality conprotagoniste modelle cinesi e asiatiche è stato ambientato nell’entroterra marchigiano, le ragazze hanno vendemmiato nei nostri vigneti, fatto il pane e i prodotti tipici,  e il tutto è stato trasmesso nella tv cinese. E la regione Marche? Se n’è fottuta. La Cina è Vicina, è il maggior IMPORTATORE, del lusso made in Italy ma la miopia dei nostri amministratori si è fatta sfuggire una ghiotta opportunità di farsi una pubblicità immensa.  Prima di essere noi giovani imprenditori di noi stessi, sarebbero i “grandi” a dover essere i primi “imprenditori della nostra terra” . I viaggi in Russia saranno anche utili, ma ricordiamo che la Russia è un paese in CRISI fortissima, da molto più tempo quanto lo siamo noi, e se non si investono risorse nelle nuove economie, nei leoni d’oriente, ma si guarda alla Perestroika vecchia di 30anni non riusciremo dalla Crisi nemmeno giocando la carta del turismo.

Ascoli è una città in vendita, giri per il centro città e ovunque ci sono cartelli con su scritto AFFITASI/VENDESI, Ascoli è in saldo tutti vendono tutto a prezzi stracciati ma nessuno compra. Quello che è sempre stato il "Capitale sicuro" è diventata una zavorra che genera perdita.  Ascoli si SVENDE ma non riesce a vendersi. Non sa valorizzarsi e non sa attrarre.
 
Non voglio gettare accuse  verso uno o altro voglio descrivere la realtà. Mai i ragazzi ascolano sono stati così colti, laureati e preparati, mai abbiamo avuto una così grande capacità di comunicare (mi riferisco ad internet), mai c’è stato un così grande fermento di energie, ragazzi che suonano cantano incidono, girano organizzano serate, ma passano quasi sempre sotto silenzio e troppo valorizzati. Gli ascolani non sono i romagnoli maestri dell’accoglienza, e purtroppo non sono nemmeno come i milanesi professionisti dell’auto esaltazione. Sono (siamo) gretti invidiosi e paurosi, che il successo dell’altro ci possa dare un di-meno, possa toglierci qualcosa invece di darci qualcosa di più. La nostra crisi del territorio è TOTALE perché coinvolge spirito corpo e portafoglio. Riusciremo a venirne fuori?.

[1] So che la trafila burocratica è lunga e impervia per chi vuole aprire una nuova attività. Ma non è  neanche complicato come un tempo.  Inoltre si può aprire dovunque senza rispettare quelle che prima erano le distanze e il numero massimo di attività imposte.


[2] Articolo apparso sul “IL- maschile del sole24ore” 


[3] Articolo apparso su “IL- il maschile del sole 24ore”


venerdì 22 febbraio 2013

Verodiascoli ti giudica: IIbass-oneyear (cd musicale)


Partiamo dal presupposto che di musica capisco poco. Cioè sono nella media. non ho studiato musica quindi non posso giudicare i tecnicismi ed eventuali errori di esecuzioni. Darò solo il mio personalissimo pare su un cd che mi è capitato per le mani.




Il gruppo

I IIbass sono un duo ascolano formato da Arianna Marconi (alla voce) e Andrea Carfagna al basso. Non sono novellini nell'ambito musicale locale, la cantante è attiva sul suolo locale già da tempo con diversi gruppi musicali e cover band locali, il bassista è attivo con diversi gruppi e suona (dal vivo) da circa dieci anni. (Se non sbaglio già nel 2003 era sul palco dell'itisound. Ma non aggiungo altro perchè ripensare all'itisound mi fa ricordare quanto io stia invecchiando guadagnando punti esperienza, in fretta.)

Siccome la città è piccola e il mondo musicale lo è ancora di più, i due hanno finito inevitabilmente per scontrarsi e formare questo duo di bassi. Uno è un basso perchè lo suona. L'altra è bassa perchè...non solo di estensione vocale. Hanno suonato in giro per AP e per i greppi portando a spasso la loro musica. Un gruppo (duo) composto da una cantante e un bassista è alquanto inusuale, ma questo composizione "mini" permette ai musicisti di suonare in maniera più agile in qualsiasi tipo di locale. Occupano meno spazio. Sopratutto la cantante.

Facebook: http://www.facebook.com/IIbassacousticduo?ref=ts&fref=ts

Twitter:  https://twitter.com/IIbass1



IL CD

Sono tredici tracce, 10 cover e tre inediti. Le canzoni spaziano da classici pezzoni rock all'americana a brani ri arrangiati di musica italiana. Gli inediti sono tutti e tre cantati in Italiano.

1- Tutti i miei sbagli (subsonica) - al primo ascolto mi ha lasciata  perplessa, manca la carica che Samuel imprimeva nell'esecuzione e manca molto della cupezza e del disorientamento che la canzone originale comunica dal primo ascolto. Agli ascolti successivi la mia posizione è migliorata. Tutti i miei sbagli in questa cover ha un'aura molto struggente, la forza negativa è edulcorata e prende sfumature nuove. (VOTO 7)

2-Rolling in the deep (Adele)- Attrae da subito l'inciso di basso dei primi secondi, sembra quasi un pezzo scanzonato e che non sia quello che ci aspettiamo ma la melodia  cambia durante il ritornello  riprendendo la melodia originale. Una cover azzeccata che rende giustizia alla canzone di Adele e la arricchisce di venature più ironiche. (VOTO 9)

3-Walking on the moon (police)- Bellissima e azzeccatissima,  atmosfera allegra che richiama molto le atmosfere dei Police anni 80. (Voto 8)

4- Tra le pagine (inedito). Pezzo inedito composto dal bassista. Okay è un bel pezzo, fresco, speranzoso, ma che ti mette addosso un po' di nostalgia. Bella composizione sobria e raffinata. Unica pecca: manca di metrica, è una poesia in versi sciolti in musica. Ma non è detto che sia un male. (Voto 8)

5-Smells like teen spirit (Nirvana) Se la cover dei Subosnica non rendeva giustizia, all'atmosfera straniante della canzone, questa cover invece sembra aumentare ancora di più il senso di straniamento e smarrimento che i Nirvana avevano creato con la canzone e successivamente con il video. Se la famosa cover di Tori Amos aveva trasformato la punta di diamante dei Nirvana in una ballad romantica, qui la sensazione che si prova è cupa. Come se qualcuno entrasse in una stanza di gente strafatta e non rendendosi conto di quello che succede dicesse "allora cominiciamo la festa si o no?" cercando di scuotere gli invitati. (Voto 9)

6-E la luna bussò (Loredana Bertè) - Proporre una cover di un pezzo italiano così popolare e radicato nella cultura musicale dell'italiano medio è difficile. Ma non impossibile. Infatti qui la cover è ben arrangiata ben fatta non ha nulla di meno della versione originale. (Voto 7)

7- Sacrifice (? non mi ricordo chi?) Atmosfera sognante, la voce della cantante ci fa tornare direttamente negli anni 80. Questa è la classica canzone da limone duro in macchina, o la classica canzone strappamutande che mettono su "per un'ora d'amore su Subasio". (Voto 7)

8- Il viaggio (inedito)- Dei tre inediti questo è quello più cazzone. Parla di uno che si è perso andando a funghi a Roccafluvione, e ha mangiato le prime bacche e funghi che ha trovato sul terreno. In pieno trip ha avuto le visioni che gli hanno fatto credere di aver girato mezzo mondo, ma alla fine il posto più bello dove stare è a casetta (un mese di riposo per avvelenameto da funghi dicono i medici...dicono). Voto 7.

9- come togheter (The beatles)- Mi piace la canzone originale. Mi piace la cover. Ma l'abbiamo sentita così tante volte che oramai non se ne può più. Il mio BASTA GRAZIE! è solo dovuta al fatto che l'ho ascoltata troppe volte. Ma per il resto buona esecuzione e buono l'arrangiamento. Confrontarsi con i FAB4 non è mai facile. Voto 7

10- Kiss the rain (Billy Myers)- Eccoci di nuovo ad un'altra canzone strappa lacrime. Ma solo quelle. Questa è la canzone che si ascolta quando le mutande le porti ricucite e bella appiccicate perchè quello che le strappava se n'è andato e non torna più. E se l'originale è struggente, la cover nella sua essenzialità. il basso con il suo  suono cupo, e la voce così chiara, rendono sempre ancora più intensa l'esibizione. Fatene a meno se siete state smollate. Potreste meditare di strapparvi il cuore dal petto. (Voto 9)

11-No woman No Cry (Bob Marley)- La canzone che non può mancare in un qualsiasi album di cover. Qui è lieve delicata, une vera e propria dichirazione d'amore, o per i meno sentimetali, è come se un tuo amico ti stesse raccontando quello che cazzo ha fatto negli ultimi dieci anni. (La verità è che non ho fatto un cazzo). (Voto 8)


12- Lontano dal tuo sole (Neffa). A me piace Neffa. E mi piace lontano dal tuo sole. Ma fa parte di quelle canzoni che mi portano sfortuna. Ho ascoltato la cover una volta sola tenendo in mano un peperoncino in una mano e una corona d'aglio dall'altra (ma questo è un problema mio). Ma la cover è bella bella, sono io che ho problemi. (Voto 7)

13-La domanda (inedito)- Forse tra i tre inediti quello più riflessivo. E' come se si facesse un'anamesi, una analisi delle scelte e della vita passata. Se "tra le peagine" lo farei uscire in primavera come ipotetico singolo, questo è un signolo autunnale, di raccoglimento. Molto intenso. (Voto 8).


Voto complessivo: 8 

Giudizio finale: 

è un buon cd, da ascoltare volentieri ovunque vi troviate, io personalmente amo le cover in generale e queste sono belle, per nulla scontate. Il suono cupo del basso viene spezzato dalla voce della cantante. Si sente che non sono i primi due cazzoni che prenotano uno studio di registrazione per sbraitarci dentro rutti e zappare chitarre scordate. Consigliato.

Il cd è disponibile, chiedere nella pagina ufficiale e SABATO 23 FEBBRAIO i II bass suoneranno al boccaccio per presentare il loro CD. Se non ci siete ne capite meno di me di musica (praticamente meno di zero!).