ZeroCalcare è il nuovo fenomeno del fumetto italiano. Primo e inamovibile sulla classifica di
Amazon, amatissimo dai fan che fanno la fila fino alle 5 del mattino per avere
un suo autografo. Incuriosita dal
fenomeno mi sono decisa a leggere i suoi lavori “La profezia dell’armadillo”
“ Un polpo alla gola” e “ogni maledetto lunedì su due”.
Qui mi occuperò de “La profezia dell’armadillo”, la storia bene
o male la conoscete tutti: una notte nella casella mail di ZeroCalcare, arriva
la mail del padre di Camille una sua amica di Infanzia che lo informa che “Camille
non ce l’ha fatta”. Il libro parte da questo
avvenimento e si sviluppa in due modi paralleli, in alcune tavole parte l’adolescenza
di ZeroCalcare, i compagni di scuola il rapporto con Camille e gli amici e la
sala giochi, tra queste tavole si inseriscono quelle in cui Calcare è adulto
parla con i suoi amici e fa riflessioni sulla sua vita quotidiana sempre in
compagnia della sua coscienza che prende la forma dell’ormai celebre armadillo;
oltre all’armadillo ci sono mille riferimenti alla cultura Pop anni ‘80-’90 : i
personaggi di Street Fighter e di guerre stellari che diventano “modelli da seguire
e indicano la via” .
Il fumetto è divertente, Zerocalcare sa far ridere, ma ha
anche una forza espressiva incredibile quando è il momento di far commuovere, due
tavole tra cui quella finale lasciano un incredibile senso di malinconia. L’amore
per Camille e l’elaborazione del lutto per la sua perdita non sono mai rese in
modo stucchevole, non sono piene di quel romanticismo da Bacio perugina che
tanto è caro ad alcuni scrittori italiani che pensano che per vendere e
commuovere sia necessario far piangere. ZeroCalcare invece commuove col sorriso
e questa è dote da pochi: con pochi tratti riesce a dire molto di più di molti
altri.
Le opere di ZeroCalcare sono quindi piacevoli da leggere, ma
perché hanno così tanto successo? Sono belle ma non sono capolavori! La forza
di ZeroCalcare sta nell’aver dato volto e voce ad una generazione che per anni
è stata accantonata da media e letteratura. Se oramai si credeva che la maggior parte
della popolazione fosse stata narcotizzata dalla retorica DefilippiDurso, dallo
sbandieramento dei sentimenti come merce da bancarella ZeroCalcare ha fatto
venire a galla tutte quelle persone che non si riconoscevano in questi schemi
ma che vivono in modo differente: I nerd, gli appassionati di serie tv che si
identificano con l’autore e i suoi drammi e che hanno nostalgia degli anni ’80.
E queste persone stanno comprando in massa i suoi libri perché oggettivamente
sono uno dei migliori prodotti editoriali di massa che l’Italia che scrive sta
producendo in questo momento.
Mi permetta di dire che la sua riflessione finale fa quasi ridere.
RispondiEliminaPer parlare di Zero si dovrebbe almeno conoscere la sua storia in termini di cultura, che non è la cultura *underground* e nerd, ma, lasciatecelo dire in santa pace, quella dei centri sociali.
Sì caro, centri sociali, non solo nerd underpippate varie, ma quelli che sono in piazza ad analizzare la realtà oltre gli schermi, quelli che erano a genova 2001 a prendere le legnate sui denti dagli sbirri (e mi pare che un passaggio su questo anche in questo volume zero lo faccia).
Perfavore, non spacciate zero come la generazione nerd, perchè non vuol dire un cazzo.
E' l' analisi di uno che le lotte le attraversa, e che sa che più che questione di conflitto generazionale, è questione di anticapitalismo.
diamo il nome giusto alle cose, grazie.
Grazie per il tuo commento! Conoscevo abbastanza bene la storia di zerocalcare ma agli occhi di una lettrice digiuna dei cenntri sociali come me, la cosa che salta prima all'occhio è appunto la cultura pop anni 90 prima di tutto il resto. Grazie per il tuo commento, hai dato un ulteriore punto di vista (prezioso e utile alla migliore comprensione dell'opera) a questo articolo ! :)
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