Allora ok, inauguriamo la rubrica letteraria del Blog. Così ci diamo un tono intellettuale e capiamo che ascoli non è solo L'oasi ma che c'è anche un certo fermento culturale libresco. Già lo dico. Sarò buona.
Allora il libro di cui vi parlo (scrivo) oggi è Amaradolescenza di Daniele Luciani.
Cominciamo subito dicendo che se volete intense emozioni qui non ne troverete. E' la classica storia di un ragazzo all'ultimo anno di Liceo (Luca) e del suo gruppetto di amici, il suo best friend Francesco militante di sinistra e delle sue due amichette del cuore Veronica ed Elisabetta.
Il personaggio principale (LUCA) è uno che ha i suoi problemi. Attacchi di panico, genitori separati, sedute dall'analista e assenza di fidanzata o semplicemnte di trombamica. Tutto il libro è costruito intorno alla voglia di Luca di riuscire a ficcare con Anna, la bonazza inarrivabile che però sta con uno sfondato di soldi (mica scema la ragazza). Il libro e le vicende, scorrono tra mille dialoghi tra i vari protagonisti, chiacchiere del più e del meno che lasciano il tempo che trovano, Luca vuole avere maggiore profondità nei rappori e non fermasi a parole vuote, ma anche lui non arriva oltre il livello "profondo come una pozzanghera".
Il suo best Francesco è l'attivista di sinistra, che perde la testa per una tipa, si innamora e non capisce più una sega, sta sempre con la sua tipa che alla fine *ATTENZIONE SPOILER* lo lascia perchè è troppo Geloso.
Le sue due amiche sono a metà tra le zoccolette e le donne alla ricerca del grande amore. Insomma quello che pensano veramente non lo sanno nemmeno loro. La storia è quindi catalogabile come "niente di che".
Ma come è scritto questo libro? che stile ha?.
Mettiamo in chiaro una cosa. L'autore sa scrivere in italiano. Sa mettere assieme soggetto verbo e complemento senza troppe difficoltà. La scrittura è chiara scorrevole semplice e il linguaggio è medio alto. Nulla da eccepire. Ma questo nulla da eccepire è anche negativo. La scrittura non ha ritmo, non ha tono. Una fra se tira via l'altra e non c'è una parola una frase che ti conquista che ti fa venire voglia di rileggerla due o tre volte, di dire "cazzo bello! me lo segno", la scrittura è imbrigliata, controllata le parole non scappano non prendono inizativa, rimane tutto un pò sterile, da lettrice ho guardato ai personaggi come animaletti sotto una teca di vetro, il loro muoversi e il loro parlare era lontano poco fluido.
Eppure il controllo sulla scittura ha permesso di creare due o tre strafalciano da mordersi le mani come ad esempio
"ha quattro anni più di me e si è laurato col massimo dei voti alla facoltà di Bologna"
Daniele senza offesa, si dice Laureato alla Facoltà di Giurisprudenza nell'università di Bologna.
oppure
Laureato in Giurisprudenza nell'ateneo Bolognese.
Bologna non è una facoltà.
Altra cosa odiosa è il folle uso delle virgolette. Come se dovesse giustifcarsi quando usa lemmi che conosciamo tutti.
odio le "zecche" che si vestono da straccioni quando possono permetteris abiti decenti.
e poi
giochiamo a carte! ma non a "sette e mezzo" giochiamo a "bestia"
insomma Daniele (l'autore) potrebbe anche arrivarci da solo a capire che siamo un pubblico locale e certe cose le capiamo benissimo, se proprio sentiva il bisogno di spiegare poteva usare la sempre buona NOTA A PIE DI PAGINA o a fine libro. Per non parlare poi l'uso della parola "scapaccione" (virgoltettato mio) che oggettivamente ci sta come il cazzo alle vecchie.
Alla fine il libro finisce con un lieto fine banale, ma è pur sempre un lieto fine. Peccato che i passagi psicologici fatti per arrivare fino a quel punto sono pochi o nulla. Si arriva alla fine del libro con dei personaggi ne carne ne pesce che non hanno voglia di raccontarci per bene la loro storia.
A PROPOSITO DELL'AUTORE.
DANIELE LUCIANI è un '82 è giovane ed di San Benedetto. Non si sa altro, se non una mini bibliografia sui libri che hanno ispirato l'autore. Tra cui : Kerouc - sulla strada ; Jack Frusciante è uscito dal gruppo- Brizzi ; Il giovane Holden-salinger. E qua mi viene da dire "ECCO IL TRITTICO" perchè tutti quelli che hanno letto Jack Frusciante hanno letto kerouac e salinger. Sono i libri preferiti del protagonista di "jack" infatti
Poi una serie di menate ottocentesche "wherter" "ortis" e in ultimo FEDERICO MOCCIA.
STENDIAMO UN VELO PIETOSO.
anzi no. UNA COPERTA DI FELTRO.
Allora direte voi: vale la pena spenderci i soldi? Risposta SI E NO.
LE RAGIONI DEL SI : è un autore locale, è la sua prima prova da scrittore ,e non se l'è cavata malaccio, se pensiamo che alessandro d'avenia e paolo giordano che stanno vendendo mille mila copie scrivono come lui (se non peggio) il nostro Daniele ce la può fare a conquistarvi. E' un libro per passare due ore in tranquillità, che parla di noi, e che racconta anche tanti luoghi a noi familiari, san benedetto grottammare e ascoli, anche se non esplicitamente menzionate ci sono. Chi è nato negli anni ottanta poi rivedrà se stesso in queste righe.
LE RAGIONI DEL NO: se siete palati fini, e abituati ai grandi maetri lo torverete abbastanza sciatto.
vetrina!
autore: Daniele Luciani
editore: Lìbrati
prezzo: 15 euro
anno di edizione: 2009
dove si trova: alla libreria rinascita settore autori locali